Parliamo della struvite, una patologia molto diffusa specie
nel gatto, ma che colpisce anche il cane. Poiché si tratta di piccoli calcoli,
più simili a sabbia che a pietruzze, la patologia colpisce più i maschi delle
femmine, che hanno la fortuna di essere dotate di un'uretra più larga. Il
maschio, quindi, ha molte più probabilità di bloccarsi, specie i felini, che
hanno un'uretra veramente in miniatura. Perché questa grave patologia, che può
comportare la necessità di una delicata operazione, è così frequente? Sono
convinto che la spiegazione è semplice, specie per il gatto. Questo splendido
felino è un animale di origine desertica, e la natura lo ha previsto,
ovviamente, strutturato per avere necessità di limitate quantità d'acqua.
Quando viene nutrito a crocchette, riceve una quantità di sostanza secca molto
alta, superiore al 90% della formula. Per compensare un cibo così secco, il
gatto dovrebbe bere notevoli quantità d'acqua, ma la sua natura di creatura del
deserto non lo porta ad aumentare la sete in modo
sufficiente. Ciò comporta una
maggiore densità di tutti i fluidi organici, creando uno scompenso
nell'attività normale dei reni. Risultato? Si forma la renella, questa
sabbietta che può ostruire anche completamente la fuoriuscita dell'urina. A
questo punto, sono stati create delle formule che riescono a sciogliere questi
calcolini. Ma poiché prevenire è meglio di curare, vi do un semplice
suggerimento: mescolate ogni mangime secco con dell'umido (fra il 20 e il 30%
della razione totale. Poiché l'umido è caratterizzato da una percentuale di
acqua esattamente opposta al secco (oltre l'80% d'acqua e 15/20% di sostanza
secca), il mescolarli riporta molto spesso la normale proporzione, riducendo
molto il rischio della renella, anche nel cane. A disposizione per qualsiasi
vostra domanda e dubbio.
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