martedì 4 marzo 2014

CARNEVALE

  • STORIA  L'etimologia della parola Carnevale è tuttora molto discussa: potrebbe derivare da Carna -aval o da carnevale (un invito a non mangiare carne), o ancora, da Carnalia (feste romane in onore di Saturno), oppure da carne-levamen o dall'espressione medievale carnem-laxare (cioè fare digiuno, astinenza). Di sicuro le origini di questa festa sono religiose. Apprendiamo, dalle testimonianze storiche, che le maschere erano utilizzate dall'uomo fin dal Paleolitico, quando gli stregoni, durante riti magici e propiziatori, indossavano costumi adornati di piume e sonagli e assumevano aspetti terrificanti grazie a maschere dipinte, nell'intento di scacciare gli spiriti maligni. Ma è soprattutto nel mondo romano, dove si svolgevano feste in onore degli dei, che possiamo ritrovare le origini del nostro Carnevale. Ma è soprattutto nel mondo romano, dove si svolgevano feste in onore degli dei, che possiamo ritrovare le origini del nostro Carnevale. Nell'antica Roma i festeggiamenti in onore di Bacco, detti Baccanali, si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano già l'uso di maschere, tra fiumi di vino e manifestazioni danzanti. Famosa era, anche, la festa di Cerere e Proserpina, che si svolgeva di notte, in cui giovani e vecchi, nobili e plebei si univano nel ritmo dei festeggiamenti.giochi nelle piazze, e dove negli spettacoli i In marzo e in dicembre era la volta dei Saturnali, le feste sacre a Saturno, padre degli dei, che si svolgevano nell'arco di circa sette giorni durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa, dove gladiatori intrattenevano il pubblico.Secondo Livio, queste feste iniziarono all'epoca della costruzione del tempio di Saturno (263 a.C.). Negli anni i Saturnali divennero sempre più importanti, all'origine infatti duravano solo tre giorni, poi sette finché, in epoca imperiale, furono portati a quindici. Ai Saturnali si unirono le Opalia, in onore della dea Ope moglie di Saturno, e le Sigillaria, in onore di Giano e Strenia. Infine, in ricordo della lupa che allattò Romolo e Remo, non possiamo non ricordare i Lupercali che erano considerate feste della fecondità.
 RICETTA                                      
               
                                           CHIACCHIERE
Ingredienti:
300 g di farina
50 g di zucchero
2 uova
100 g di burro
sale
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio e sugna (metà e metà)
zucchero a velo vanigliato
  • Esecuzione: 
    Sulla spianatoia disponete la farina a fontana, nel mezzo mettete le uova intere, il burro ammorbidito, un pizzico di sale, lo zucchero e il vino bianco. Lavorate bene l’impasto sino a renderlo consistente ma non troppo sodo. Fatene una palla e mettetelo a riposare in luogo fresco, avvolto in un panno, per circa un’ora. Tagliatelo in pezzi e col matterello stendete ogni pezzo in sfoglie dello spessore di 2-3 millimetri, con la rotellina tagliatele a losanghe, a nastri, con alcuni formate dei nodi senza stringere e gettateli, pochi alla volta, nell’olio e sugna fumanti. Appena dorati, adagiateli su carta paglia per eliminare l’eccesso di grasso.
    Serviteli cosparsi di zucchero a velo vanigliato.
  • FILASTROCCA
  • Carnevale vecchio e pazzo
    Carnevale vecchio e pazzo
    s'è venduto il materasso
    per comprare pane, vino,
    tarallucci e cotechino.
    E mangiando a crepapelle
    la montagna di frittelle
    gli è cresciuto un gran pancione
    che somiglia ad un pallone.
    Beve, beve all'improvviso
    gli diventa rosso il viso
    poi gli scoppia anche la pancia
    mentre ancora mangia, mangia.
    Così muore il Carnevale
    e gli fanno il funerale:
    dalla polvere era nato
    e di polvere è tornato.
    Gabriele D'Annunzio
  • A tutti auguro un buon Carnevale...

2 commenti:

  1. mmm..che voglia di chiacchiere che ho ora!!! buoneeeee!!!!!!!!!!! interessant equesto post! :)

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    1. Grazie Chiara,peccato che son finite,altrimenti ti invitavo volentieri!:-)

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